Il significato dal punto di vista etimologico del termine eroe è essere semi-divino, al quale si attribuiscono gesta prodigiose e meriti eccezionali, tipici dei protagonisti dei racconti di mitologia greca e dei migliori romanzi e film di fantascienza o azione dei nostri tempi.
Credo concorderete nel sostenere che sono un po’ lontani dalla vita di noi persone “comuni”. Ecco perché vorrei riflettere un attimo sul significato di questo termine, in modo molto più semplice, pensando alle persone che secondo me sono davvero degli eroi di tutti i giorni: uomini e donne che ogni mattina da 30/40 anni o forse più, si alzano all’alba e vanno a lavorare anche per più di dieci ore al giorno per raggiungere uno stipendio ragionevole e garantirsi un futuro migliore; tutti coloro che dedicano la vita al prossimo e giorno dopo giorno non si arrendono, nonostante tutto, e continuano con passione e impegno a dedicarsi agli altri; tutti i genitori che dopo notti in bianco, lunghe giornate di corse estenuanti per il lavoro, tornano a casa e riescono a dedicare del tempo alla famiglia, ai figli, alla casa e ai mille problemi che si presentano, per poi ricominciare di nuovo la corsa. Sono solo alcuni ma potrei farne molti altri.
Baselitz, pittore dalle origini tedesche, ha fatto di soldati, pastori, ribelli, partigiani, pittori, i suoi Eroi e i Nuovi tipi, ovvero i protagonisti delle opere che dipinse nell’arco di un anno. Dal punto di vista tematico gli “Eroi” ruotano tutti attorno agli stessi semplici elementi, la figura maschile, il paesaggio, l’albero, l’animale, la bandiera, gli attrezzi, il pennello e la tavolozza, che nella pittura di Baselitz diventano mostruosi, tremendi e deformati. Sono immagini forti quelle proposte dall’artista, graffianti, contraddistinte da uno stile malinconico, dall’utilizzo di colori scuri e tratti decisi che racchiudono una forte sofferenza, legata anche alle condizioni politiche e sociali del periodo storico in cui ha vissuto. Le opere diventano la rappresentazione della condizione dell’uomo, della solitudine, l’alienazione e la disgregazione interna.
Per la prima volta viene dedicata un mostra monografica alle opere che appartengono al gruppo degli “Eroi” e dei “Nuovi tipi”. Dal 4 marzo il Palazzo delle Esposizioni ospita la mostra di Georg Baselitz, Gli Eroi, progetto avviato dallo Städel Museum di Francoforte e realizzato in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo Roma, Moderna Museet Stoccolma Museo Guggenheim Bilbao. La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale.
L’edizione italiana è curata da Max Hollein, già direttore dello Städel Museum di Francoforte, attualmente direttore del San Francisco Museum of Fine Arts, e da Daniela Lancioni, curatore senior del Palazzo delle Esposizioni.
“Eroi” o “Nuovi tipi”, la più nota serie di quadri dell’artista, è stata realizzata tra il 1965 e il 1966 quando era ancora ventisettenne. Nato in Sassonia a Deutschbaselitz nel 1938, una volta terminata la seconda guerra mondiale, Baselitz era un cittadino della Repubblica Democratica Tedesca. In seguito, nel 1956 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Berlino Est dalla quale venne cacciato per essersi rifiutato di andare a lavorare in fabbrica durante le vacanze estive. Quando nel 1961 venne alzato il muro di Berlino dalla Germania Est, Baselitz viveva già nella zona Ovest della città dove si era trasferito per frequentare l’Accademia di Belle Arti della Repubblica Federale. Fu solo nel 1963, anno in cui realizzò la sua prima mostra personale nella galleria di Benjamin Katz e di Michael Werner di Berlino, che si trovò al centro di uno scandalo e due suoi quadri, giudicati osceni, vennero sequestrati. Nonostante questo riuscì a concludere gli studi a Firenze grazie alla borsa di studio che la giuria di Villa Romana a Firenze decise di assegnarli, che gli permisi di trascorrere sei mesi nel capoluogo toscana.
Di ritorno da Firenze diede avvio alla serie degli “Eroi” e di “Nuovi tipi” e nel 1964 realizzò le sue prime incisioni e alle tecniche a stampa. Tra il 1966 e il 1967 dipinse invece i quadri cosiddetti “fratturati”, mentre al 1968 risale il suo primo quadro sottosopra.
Dai primi anni Settanta Baselitz è considerato uno dei maggiori interpreti dell’arte internazionale, numerose sono infatti le mostre monografiche che i musei di tutto il mondo hanno dedicato alle sue opere. I dipinti degli “Eroi” o “Nuovi tipi” sono stati identificati con questo nome solo nel 1973 in occasione della personale di Baselitz nella galleria di Hans Neuendorf ad Amburgo intitolata “Ein neuer Typ”. L’artista ha lavorato a queste opere durante il soggiorno a Firenze, periodo nel quale la città si trovava al centro di una rivalutazione del Manierismo che Baselitz riflette nei suoi dipinti.
In stretta continuità alle collezioni precedenti sono i quadri “fratturati” del 1966, presenti in mostra con due esemplari. In queste opere parti della figura slittano su immaginari piani orizzontali e smettono di combaciare, una riorganizzazione dell’immagine che precede la stagione dei dipinti capovolti. La mostra si conclude con una selezione dei dipinti che Baselitz definisce “Remix” e ai quali ha iniziato a lavorare nel 2005. Quelli esposti sono datati 2007 e 2008 e sono tutti riferibili alla serie degli “Eroi” e dei “Nuovi tipi”, condotti con una pittura veloce e con un desiderio di isolamento e di autoreferenzialità.
Nato in Germania prima della caduta del nazionalsocialismo, come molti giovani, Baselitz fu testimone della scissione del suo paese in due parti apertamente in contrasto tra loro, ed entrambe incapaci di fornire un modello sociale. È proprio in questo contesto frammentato che prende forma l’arte di Baselitz, diventando la manifestazione della volontà di aprirsi alle differenze, alle contraddizioni, alle incongruità ed alla presenza di modelli politici e sociali rigidi.
Il messaggio di fondo espresso nelle sue opere è di smascherare il mondo con il suo ordine apparente, adottando una prospettiva inquietante e introspettiva e farlo vacillare, per poi lasciare spazio a una forza e a un eventuale modo di agire nuovi.
Il percorso all’interno della mostra è articolato in sette grandi sale, nella prima è esposta una raccolta di disegni e incisioni delle diverse figure che compongono l’intera mostra. Le cinque sale successive ospitano i dipinti delle raccolte “Eroi” e dei “Nuovi tipi”, olii su tela tutti dello stesso formato verticale e della stessa misura. I soggetti principali di queste opere sono giovani uomini in equilibrio precario vestiti con abiti di foggia vagamente militare, ridotti a brandelli, camicie sbottonate e pantaloni aperti ne svelano la nudità. Si ergono come giganti su paesaggi dipinti con una prospettiva dall’alto, mentre la terra che calpestano è brulla e disseminata di qualche catastrofe, ad esempio una casa che brucia, una bandiera lacerata, le rovine di un monumento, brandelli di corpi umani.
Una sala è dedicata alla similitudine tra la figura umana e l’albero, figura considerata metafora di fierezza, forza e longevità nella cultura tedesca. Gli alberi rappresentati da Baselitz, sempre nelle stagioni invernali, sanguinano, come gli uomini protagonisti dei suoi dipinti. Con umiltà offrono all’osservatore le palme delle mani. Solo qualche piccolo dettaglio, come ad esempio la presenza di un carro, il gesto di raccogliere qualcosa, un piccolo carro un lembo di paesaggio sembrano proteggere i semi di una futura cultura, lasciando intravedere un barlume di speranza per il futuro.
La sesta sala ospita invece i cosiddetti quadri “fratturati” del 1966, tra quelli esposti “Pittore con cappotto” o “Tre strisce”. La mostra si conclude con sette grandi tele realizzate tra il 2007 e il 2009, tutte appartenenti alla serie dei “Remix” e riferibili alla serie degli “Eroi” e dei “Nuovi tipi”.
Dettagli
Didascalie per la Cartella Stampa
001
Ein neuer Typ
Un nuovo tipo / A New Type
1966
olio su tela / oil on canvas
cm 162 x 130
Collezione privata
© Georg Baselitz 2017
Photo: Frank Oleski, Colonia
002
Schwarz Weiß
Bianco nero / Black White
1966
cm 162 x 130
olio su tela / oil on canvas
Berlino, Collezione privata
© Georg Baselitz 2017
003
Versperrter Maler
Pittore bloccato / Blocked Painter
1965
cm 162 x 130
olio su tela / oil on canvas
Duisburg, MKM Museum Küppersmühle für Moderne Kunst, Collezione Ströher
© Georg Baselitz 2017
Photo: Archiv Sammlung Ströher
004
Ökonomie
Economia / Economy
1965
olio su tela / oil on canvas
cm 162 x 130
Collezione privata
© Georg Baselitz 2017
005
Erstes Frakturbild – Der neue Typ (Maler im Mantel)
Primo quadro fratturato – Il nuovo tipo (Pittore con il cappotto) / First Fracture Painting – The New Type (Painter in a Coat)
1966
olio su tela / oil on canvas
cm 251 x 191
Berlino, Collezione privata
© Georg Baselitz 2017
007
Rebell
Ribelle / The Rebel
1965
olio su tela / oil on canvas
cm 162,7 x 130,2
Londra, Tate, acquisto 1982
© Georg Baselitz 2017
Photo: Friedrich Rosenstiel, Colonia
011
Der Hirte
Il pastore / The Sheperd
1965
olio su tela / oil on canvas
cm 162 x 130
Vienna, Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, prestito della Österreichische Ludwig-Stiftung dal 1993
© Georg Baselitz 2017
Photo: Frank Oleski, Colonia
012
Der Baum
L’albero / The Tree
1966
olio e pastello ad olio su tela / oil and oil pastel on canvas
cm 162 x 130
Stoccarda, Collezione Froehlich
© Georg Baselitz 2017
Photo: Jochen Littkemann, Berlino
013
Ohne Titel
Senza titolo / Untitled
1965
olio su tela / oil on canvas
cm 101 x 80
Collezione privata
© Georg Baselitz 2017
IN COPERTINA UN PARTICOLARE DI
006
Vorwärts Wind
Vento in poppa / Forward Wind
1966
olio su tela / oil on canvas
cm 162 x 130
Duisburg, MKM Museum Küppersmühle für Moderne Kunst, Collezione Ströher
© Georg Baselitz 2017