Nel dicembre 2019 abbiamo partecipato al bando del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri convinti della qualità del nostro progetto, uno spettacolo realizzato con la Compagnia Teatrale “Attori & Convenuti”. Però, con altrettanta sincerità, confessiamo stupore e autentica emozione quando, il Comitato Nazionale, ci ha informati di averlo inserito tra i cento progetti selezionati. Ancora una volta la dimostrazione del motto associativo: “le idee, quando sono nuove, trovano sempre la luce” e sabato scorso, Il Ministro della Cultura ha presentato ufficialmente il programma delle celebrazioni per Dante 2021 fra cui, anche, “In fuga dall’ingiusta pece” che debutterà a Ravenna in occasione dell’anniversario e prima replica sarà a Firenze la settimana successiva.
Il lavoro focalizza sulla vicenda processuale di cui Dante è stato protagonista e si fonda su una sequenza di immagini di opere d’arte (realizzate con qualsiasi tecnica e modalità espressiva) con oggetto tale evento. Pertanto, mediante una chiamata, chiederemo il contributo di artisti sul tema del processo celebrato nei confronti di Dante.
Da una ricerca iconografica è emerso, infatti, come il soggetto del processo subìto – peraltro in contumacia – da Dante non sia stato realizzato se non con qualche eccezione (tipo l’acquerello di Odoardo Borrani qui sotto). Si riscontrano opere che descrivono l’esilio, ma non la causa, vale a dire il processo e il suo atto finale: la sentenza che determinò l’allontanamento del Sommo Poeta da Firenze.
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La “chiamata” chiederà agli artisti di esprimersi sul tema del processo per consentire, da un lato, di colmare una “lacuna” iconografica su Dante e, dall’altro, di compiere una riflessione su un fenomeno che, a partire dai primi anni Novanta del secolo scorso, ha assunto sempre più un ruolo di primo piano nella cronaca quotidiana, uscendo dal ristretto ambito dell’aula in cui si celebra.
Peraltro, l’accusa contestata a Dante era quella di “baratteria”, (rappresentata dalla condotta del pubblico ufficiale – il Poeta, all’epoca, era, infatti, Priore, oggi, diremmo Assessore – il quale per denaro o altra utilità compia atti contrari al proprio dovere o agli interessi della cosa pubblica) analoga a quella che sovente era al centro delle indagini nella stagione giudiziaria di “Mani pulite”.
Inoltre, grazie alle opere degli artisti che risponderanno alla “chiamata” si verrà a comporre un mosaico di immagini attraverso cui, la fase del processo, potrà essere  “sublimata” nell’opera d’arte e, da questa, restituita secondo l’inventiva e la sensibilità di ogni pittore.
Il testo diverrà così il corredo di immagini fulcro dello spettacolo costruito quasi in funzione del commento di queste in cui, i testi tratti dalle opere di Dante, andranno a fondersi con i commenti elaborati da critici e studiosi d’arte.
Fin dalla primissima stesura del progetto, abbiamo visto confluire nello spettacolo le opere di artisti contemporanei e l’apparato testuale rappresentato da brani di Dante e dalle esegesi di studiosi e critici pertanto… la “chiamata” è imminente.

Dettagli

Didascalia immagine

Odoardo Borrani (1833-1905)
A Dante viene imposto l’esilio
(non datato - firma in basso a sinistra: OBorrani)
Acquerello su carta
17 x 34,9 cm.
collezione privata
(fonte)

Sito web: https://www.beniculturali.it/evento/chiamata-agli-artisti-per-in-fuga-dallingiusta-pece

Dove e quando

Evento: Chiamata agli Artisti per “In fuga dall’ingiusta pece”

Indirizzo:
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Date: 25 March, 2021 - 20 June, 2021