Si dice che cambiare idea sia segno d’intelligenza… ecco, la cosa mi rincuora, vista la velocità con cui sono passata dalla convinzione che il Matteo (quello che Caravaggio dipinge nella Chiamata di san Luigi dei Francesi) fosse l’uomo barbuto al centro della tela, all’assoluta certezza che sia invece l’altro, il ragazzo tutto preso a contar monete. E mi è bastato soltanto arrivare a pagina 45 del libro di cui vi parlo questa settimana, dove si legge: “dalla corretta trascrizione dei documenti si scopre che la committenza aveva lasciato all’artista due opzioni, o raffigurare san Matteo nell’atto di ricevere qualche somma, oppure nell’atto di alzarsi per seguire Gesù […]. A questo punto la domanda va fatta: chi si sta alzando, tra i presenti in scena? Nessuno. E allora: chi sta riscuotendo una somma? Una sola persona: il ragazzo chino seduto a capotavola. E’ lui Matteo“.
Il vero Matteo, per citare il titolo di questo libro di Sara Magister (Campisano Editore), nato in maniera apparentemente semplice, dalla mera osservazione diretta dell’opera (la cosa non è così scontata come si possa pensare, anzi…) e dalla lettura – spesso ri-lettura – dei documenti che la riguardano. Un lavoro solo in realtà apparentemente semplice, che ha richiesto anni di lavoro e il coraggio non comune di voler confutare una teoria ormai quasi unanimamente accettata, ma che oggi, evidentemente, non regge più: Matteo non può che essere il ragazzo sull’estremo lato sinistro della tela, dalla parte opposta rispetto a quel Cristo che, riprendendo il gesto della Creazione di Adamo della volta della Cappella Sistina, lo invita a seguirlo. Matteo in realtà ancora non se ne è accorto, ma quella luce che ha poco di naturale è proprio per lui, gli basterebbe alzare lo sguardo, e capirebbe tutto. Come del resto ha già capito l’uomo barbuto, il sedicente Matteo, che lo indica con gli occhi sgranati, come per dire: “ma come, prendi proprio questo qua?”. Il libro di Sara Magister non si limita in realtà all’analisi di questo solo dipinto, ma ricostruisce tutta la storia della committenza della decorazione della cappella Contarelli, regalandoci anche una raffinata lettura della scena più complessa, quella del Martirio, e cercando di far luce sulla storia della (presunta) doppia pala d’altare. Un libro che piacerà a molti, che sarà utile a tanti, che farà storicere il naso magari a qualcuno. Ma che farà sicuramente riflettere, e questo è di certo un bel traguardo.

Didascalie immaginil

  1. Copertina del libro Il vero Matteo

In copertina, un particolare di:
Michelangelo Merisi da Caravaggio
Vocazione di san Matteo, 1599-1600
olio su tela, 322×340 cm
Cappella Contarelli, San Luigi dei Francesi, Roma

 

Sara Magister

Il vero Matteo

Campisano Editore

pp. 184

Dove e quando