In cartellone al teatro Verdi di Pisa con una nuova produzione e allestimento il 17 e 19 marzo 2023 abbiamo trovato un interessante titolo del periodo barocco: Juditha triunphans devicta Holofernis barbarie, un oratorio in latino, anzi l’unico rimasto di Antonio Vivaldi dei quattro che gli vengono attribuiti, su libretto di Iacopo Cassetti dal libro biblico di Giuditta.

Si tratta di un componimento musicale eseguito in forma di concerto senza rappresentazione scenica, di conseguenza senza personaggi in costume, molto comune nell’epoca barocca.
Fu composto nel 1716 e rappresentato lo stesso anno a Venezia all’Ospedale della Pietà.

Scritto su commissione per celebrare ilprevalere della Repubblica di Venezia sui Turchi e la vittoria nella difesa dell’isola di Corfù, la vicenda narrata è un’allegoria per festeggiare appunto il trionfo della serenissima.

Nabucodonosor, re assiro, invia un esercito comandato dal generale Holofernes contro Israele per la riscossione delle tasse dovute, i soldati attaccano la città di Betulia per conquistarla; qui la vedova Juditha incontra il comandante per invocare pietà, quest’ultimo si innamora perdutamente di lei che finge di ricambiare il sentimento finché, approfittando del sonno profondo del generale, lo uccide, decapitandolo, poi fugge trionfante a Betulia.

L’importante cast tutto al femminile, con vari ruoli en travesti, vede nel personaggio del titolo il contralto Sonia Prina, presente nei più importanti teatri del mondo e in tantissime produzioni di opere barocche; dotata di una splendida voce e di un’eccezionale capacita recitativa ha dimostrato anche in questo oratorio le sue notevoli qualità interpretative, coinvolgendo il pubblico con il suo personaggio che si finge innamorato per mettere in atto poi la tremenda vendetta.

Abra è impersonata dal mezzosoprano Miriam Carsana, voce importante, ottima tecnica e interpretazione perfetta;
Holofernes è il contralto Francesca Asciutti, voce bellissima e grande presenza scenica, perfetta la sua interpretazione dell’innamorato ingannato;
Vagaus è il mezzosoprano Shakèd Bar, padronanza della scena e voce bellissima unita ad una tecnica perfetta, a pieno agio nel personaggio;
Ozias è Federica Moi, contralto, voce straordinaria, timbro pieno e potente, padronanza assoluta della tecnica, eccellente prova.

Di notevole impatto emotivo le due parti per strumenti solisti, flauto dolce e mandolino, che hanno letteralmente rapito il pubblico in due momenti da sogno.
La regia è di Deda Cristina Colonna, una regia semplice, molto elegante con tende bianche che si muovono con estrema delicatezza che aprono la vista a personaggi che sembrano usciti da un quadro; le scene e i costumi di Manuela Gasperoni sono in perfetta armonia con la regia, valorizzata anche dalle luci di Michele Della Mea.
Il maestro concertatore e direttore è l’esperto barocchista Carlo Ipata che ha diretto in maniera esperta e sicura l’ensemble Auser Musici, un’esecuzione con la bravura che li contraddistingue.

Il bravissimo coro Archè guidato dal maestro Marco Bargagna ha cantato con impeccabile eleganza.
Il numeroso pubblico ha accolto con grande entusiasmo questo meraviglioso e raro oratorio, applausi per tutti e grande soddisfazione per aver assistito a uno spettacolo di musica sublime di un Vivaldi giunto all’apice della maturità artistica.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina dello spettacolo
  2. Il bravissimo coro
  3. Il volitivo condottiero
  4. L’elegante allestimento
  5. Juditha e Holofernes
  6. L’intensa Juditha
IN COPERTINA
Il bravissimo coro [particolare]