Il libretto è di Aurelio Aureli e la fonte d’ispirazione è Historia Augusta, una raccolta di biografie di imperatori e usurpatori Romani che con i suoi limiti resta un documento di notevole interesse storico.
Fu scritta per il carnevale di Venezia del 1668, ma non venne mai rappresentata, le cause di questo diniego non sono note.

Venne dimenticata per oltre trecento anni, fino al 1999 quando fu rappresentata a Crema per l’inaugurazione del nuovo Teatro San Domenico.
La memoria di Eliogabalo è sopravvissuta fino ad oggi grazie soprattutto alla letteratura che si è interessata a questo giovanissimo imperatore che, sebbene abbia governato solo per quattro anni, ha lasciato un’impronta di persona dissoluta e lussuriosa. L’opera racconta appunto gli intrecci amorosi e ambigui dell’imperatore e di tutti i personaggi che ruotano intorno a lui, le sue decisioni bizzarre e rivoluzionarie, come la creazione di un senato di sole donne, più lui travestito, e la sua fine violenta quasi a non potere essere diversa dopo un vissuto di eccessi.

Il cast di notevole importanza vede nel ruolo del titolo il debutto del controtenore Yuri Mynenko, che oltre ad aver cantato divinamente una parte molto difficile, ha calcato il palcoscenico con la bravura di un grande artista qual è ,affrontando anche i vari travestimenti che il regista ha creato intorno a questo imperatore, che sicuramente non ha vissuto delle relazioni comuni e in questo spettacolo sono state sapientemente messe in rilievo; Anicia Eritea è Siobhan Stagg, soprano, grande voce e padronanza del palcoscenico dimostrata con estrema disinvoltura nel ruolo di una donna che ha subito la violenza dell’imperatore; Giuliano Gordio è Beth Taylor, contralto, una voce importante per timbro ed estensione, molto convincente nel ruolo del fidanzato di una fanciulla violentata dall’imperatore; Flavia Gemmira è Anna El Khashem, soprano, bella voce e ottima tecnica, molto credibile nel ruolo di un’altra vittima del sovrano.

Alessandro Cesare è David Hansen, controtenore, grande cantante e lo ha dimostrato affrontando un ruolo di notevole difficoltà, voce bellissima e ottime capacità recitative, coinvolgente nella bellissima aria “Io resto solo? …Misero così va”; Attilia Macrina è Sofia junker, soprano, molto brava, ottima cantante e disinvolta nella recitazione di un donna innamorata e non ricambiata; Zotico è Joel Williams, tenore, bravissimo e spigliato in una parte cantata quasi totalmente svestito; Lenia è Marco Milhofer, tenore, è stato superlativo nel canto e nell’interpretare la governante del sovrano, non a caso un uomo travestito per sottolieare le varie perversioni a cui Eliogabalo era soggetto; Nerbulone è Daniel Giulianini, basso, una bella voce piena e potente; Tiferne è Benjamin Molonfalean, basso-baritono, ottimo canto; Consoli sono Aksel Daveyan, baritono, e Savely Andrea, tenore, entrambi hanno cantato molto bene. La regia moderna di Calixo Bieito ha reso molto bene le perversioni del giovanissimo imperatore, interessato alle donne tanto da travestirsi senza disdegnare però le attenzioni degli uomini; ha reso sicuramente la vita difficile ai cantanti in alcuni momenti, ma lo spettacolo c’è ed è geniale.

Bieito ha curato anche le belle scenografie con Anna-Sofia Kirsch; i bei costumi sono di Ingo Krügler; le luci che hanno contribuito in maniera determinante alla riuscita dello spettacolo sono di Franck Evin; video che hanno arricchito la scenografia sono di Adria Bieito Camì, la drammaturgia è di Beate Breidenbach.
Sul palcoscenico anche le bravissime comparse dell’Opera di Zurigo.
La notevole direzione musicale è del maestro Dmitry Sinkovsky che non ha solo diretto l’Orchestra La Scintilla, di significativa bravura ed esperienza, ma ha anche allietato la serata cantando un brano all’inizio del secondo atto con una bellissima voce da controtenore molto in sintonia con l’opera.

Il pubblico ha accolto con grandi consensi questo spettacolo di musica sublime.