
Non che fossi una secchiona, ma a scuola sono sempre andata bene. Ma una sola volta, al liceo, ho preso addirittura un dieci, ed era per un lavoro su I Promessi Sposi; naturale quindi che da allora quel libro faccia vibrare le corde del mio cuore, e mi stupisco sempre quando qualcuno lo considera noioso, sorpassato, vecchiotto o, semplicemente, troppo lungo.
E cosa può esserci allora di meglio che ritrovare un libro tanto amato in una versione come quella di Sara Marconi, illustrata dalla bravissima Desideria Guicciardini, da poco pubblicata da Lapis?
Perfetto per i più piccoli (è consigliato dagli otto anni), lo adoreranno anche i genitori e gli insegnanti che vorranno avvicinare gli studenti alla lettura del classico per eccellenza. Ancora dubbi? Provate allora a dimenticare tutti i pregiudizi sul libro, e partire dalla descrizione che ne dà l’autrice: “una storia piena di avventure, con personaggi eccezionali: una ragazza molto giovane e molto intelligente, un parroco incredibilmente crudele, un uomo potentissimo e tormentato, una donna segnata per sempre dall’incontro con due uomini terribili e molti altri, altrettanto affascinanti. E poi ci sono carrozze che salgono veloci su per i monti, duelli, rapimenti, sorprese e colpi di scena, fughe e inseguimenti, notti lunghissime e spaventose, guerre e soldati, silenzi e urla, osterie e palazzi e tanta, tanta, tantissima pioggia. Una pioggia che ha un effetto inatteso, e che risolve parecchie cose”.
Cambia tutto, vero? Adesso sì che il libro appare come quello che davvero è: un racconto incredibile, una storia da leggere come un’avventura e poi incontrare magari di nuovo, da adolescenti, per riconoscere nomi e volti già incontrati da bambini, e capire un pezzettino di più di quella storia, della ricchezza di quella lingua (che gioia ritrovare anche qui il palazzotto di don Rodrigo), del contesto in cui un romanzo del genere viene alla luce.
Non è forse questa la magia che si nasconde in ogni libro?