Il Nationaltheater di Mannheim inaugura con Così fan tutte un nuovo ciclo della trilogia Mozart-Da Ponte, in coproduzione con il Teatro Nazionale di Praga. Abbiamo assistito alla prima allo Schlosstheater del castello di Schwetzingen, la residenza estiva dell’Elettore Palatino.  

Per “La scuola degli amanti” la regista tedesca Tatjana Gürbaca crea una piccola pièce da camera, per la quale la bomboniera rococò del teatrino di corte fornisce il palcoscenico ideale. Da notare en passant che pochi giorni prima aveva debuttato a Francoforte anche il suo nuovo “Ulisse” di Luigi Dallapiccola.

Una casa di carta al centro del palco (scene di Ingrid Erb). Uno spazio senza tempo. Colpo d’occhio lineare. Un po’ giapponese, con quelle superfici che rimandano alle pareti di carta di riso delle case tradizionali del Sol Levante. Anche le grandi onde dipinte sullo sfondo mi fanno pensare a certe stampe giapponesi. Mentre la recita va avanti sulle pareti di carta della casa si proiettano frasi estratte da Quartett di Heiner Müller, versione teatrale ispirata a Les liaisons dangereuses di de Laclos. Evidente l’affinità della materia trattata, pur con la differenza fra la leggerezza, a tratti malinconica, di Da Ponte e il sofferto scavo interiore del drammaturgo tedesco. Le luci di Stefan Bolliger aggiungono valore allo spettacolo. Intense nei momenti più concitati, soffuse e trasognate a incorniciare i passaggi più intimi, come “Soave sia il vento” o in “Un aurea amorosa”.

L’ultima opera della premiata ditta Mozart-Da Ponte è un caleidoscopio sempre cangiante di tre coppie che si intersecano e si ricompongono. Funziona bene se c’è intesa fra i sei personaggi in scena. Per buona sorte, in questa casa di carta si muove un cast giovane e affiatato. Eccellenti le due sorelle portate in scena da Seunghee Kho e Shachar Lavi. Il soprano coreano restituisce la semplicità tormentata di Fiordiligi con voce solida e armoniosa. La sua intensa interpretazione del rondò del secondo atto “Per pietà, ben mio, perdona” è uno dei momenti più emozionanti della serata. Shachar Lavi si immedesima con brio e personalità in Dorabella, la sorella più impulsiva, facendo leva sull’espressività del gesto e sui bei colori del suo mezzosoprano. Il tenore slovacco Juraj Hollý, nei panni di Ferrando, sfoggia voce sicura e grande, a tratti forse anche troppo per le dimensioni del teatrino di Schwetzingen. Ilya Lapich ci presenta un Guglielmo vocalmente accattivante e in perenne movimento. Bartosz Urbanowicz, con la sua voluminosa voce di basso, è un Don Alfonso a tutto tondo; molto espressiva per voce e gesto la Despina di Csilla Csövari.

Se ci possiamo permettere un appunto, la recita è un po’ svilita, soprattutto nel primo atto, da frenesie ipercinetiche. Nessuno sta fermo per più di due secondi, fra sfoggi muscolari da palestra e smorfie da ultimo banco alle elementari. Nessuno si muove senza un oggetto in mano, sia esso una padella o una racchetta da badminton. La recita un po’ ne soffre e a volte si perde il focus. In questa perenne agitazione risulta per esempio difficile apprezzare l’eccellente “Come scoglio” di Seunghee Kho, circondata come è da energumeni indiavolati.

Gábor Káli, alla guida della orchestra dello stesso Nationaltheater di Mannheim, concerta con sensibilità e tempi mai forsennati, scelta adeguata allo spartito più lirico e meno roboante della Trilogia. E in questo splendido teatrino di corte, dove si respira lo spirito dell’epoca, sediamo a cinque metri dall’orchestra e possiamo apprezzare appieno ogni sfumatura del genio mozartiano.

Alla fine applausi meritati per tutti.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Shachar Lavi (Dorabella), Juraj Hollý (Ferrando), Bartosz Urbanowicz (Don Alfonso), Ilya Lapich (Guglielmo) e Seunghee Kho (Fiordiligi)
  2. Ensemble e Coro
    Copyright: Maximilian Borchardt
  3. Seunghee Kho (Fiordiligi), Csilla Csövari (Despina) e Shachar Lavi (Dorabella)
    Copyright: Maximilian Borchardt

In copertina
Seunghee Kho (Fiordiligi), Csilla Csövari (Despina) e Shachar Lavi (Dorabella)
Copyright: Maximilian Borchardt

weitere Aufführungen: 25. und 27. Juli 2022

Sito web: https://www.nationaltheater-mannheim.de/de/oper/stueck_details.php?SID=4111

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Schlosstheater Am Schloß, Schwetzingen,
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